giovedì 20 ottobre 2016

SDL CENTROSTUDI OTTIENE RINVIO A GIUDIZIO PER DIRETTORI DI BANCA

Ieri SDL Centrostudi ha ricevuto notizia di un'importantissima vittoria: il rinvio a giudizio di direttori di Banca che hanno praticato l’usura nei confronti di loro clienti correntisti. Abbiamo intervistato per voi l'avvocato Biagio Riccio, artefice di questo successo.

L'avv. Biagio Riccio

Perché è importante la notizia di questo rinvio a giudizio?

Si tratta di un fondamentale provvedimento, perché è rarissimo che la richiesta di rinvio a giudizio da parte di un Pubblico Ministero nell'ambito dei reati di usura sia accolta dall'ufficio del giudice per le indagini preliminari. Di solito tutte le querele vengono archiviate, perché si ritiene che i funzionari delle banche, quando applicano interessi usurari, agiscono senza volontà di compiere il reato (la motivazione è che quest’ultimo obbedisce ad ordini superiori e pertanto non è responsabile dell’azione che compie, NdR). Questo pubblico ministero ha invece dimostrato che i direttori di banca hanno assunto un comportamento valutabile come dolo specifico, il che significa con assoluta consapevolezza di arrecare danno.

Quali sono le conseguenze immediate e a lungo termine?

Le conseguenze immediate si riscontrano nella costituzione di parte civile della vittima del reato. Si può dimostrare, attraverso le perizie SDL Centrostudi, non solo l'usura già accertata dal consulente tecnico del Pubblico Ministero, ma anche i gravissimi danni subiti dalla parte offesa che, ricordiamolo, sta affrontando anche l'espropriazione forzata delle sue proprietà in sede civile. Nel lungo periodo si può ritenere che, poiché l'attività esecutiva è sospesa, sempre grazie alle perizie SDL Centrostudi, la parte offesa potrà ottenere la soddisfazione di ogni sua pretesa: non solo non pagherà gli interessi usurari, ma otterrà la restituzione del maltolto ed un sostanzioso risarcimento. Gli avvocati della banca devono preoccuparsi, altresì, che i propri clienti non siano condannati a pene detentive.

Entro quando ci si può aspettare qualche novità a riguardo?

Anche subito perché la costituzione di parte civile, che avverrà prima del dibattimento, farà sentire la voce della vittima del reato e la banca avrà seri problemi, perché dovrà dimostrare di aver agito senza dolo e risarcire tutti i danni. Dovrà cancellare il cliente dalla centrale rischi e tutte le ipoteche che hanno colpito un patrimonio quattro volte superiore al credito erogato. SDL Centrostudi potrà dimostrare che le sue perizie hanno reso significativamente giustizia: e questa è una gran notizia.

Cosa ci si aspetta da questa vittoria?

Giustizia, finalmente giustizia.

Ci sono considerazioni che possono tornare utili ai nostri lettori?

Di non arrendersi mai, di combattere sempre, di credere nella missione di SDL Centrostudi a difesa dei più deboli. Sul sito SDL Centrostudi trovate l'articolo pubblicato sul nostro sito con la notizia del rinvio a giudizio.

martedì 11 ottobre 2016

IL RITORNO DELL'ANATOCISMO

L’anatocismo bancario, la pratica che consente ad una banca di calcolare interessi su interessi di mora nei conti correnti, è stato reintrodotto dalle nuove regole in vigore dallo scorso primo ottobre. Era dal gennaio del 2014 che una norma aveva vietato alle banche di produrre questo tipo di interessi. Con le modifiche del primo ottobre, però, ciò che era stato abolito neanche due anni fa, tornerà dalla finestra. Perché se è vero che, anche con le ultime modifiche, almeno in teoria c’è bisogno di un accordo in tal senso tra istituto bancario e cliente, se l’accordo non c’è scattano interessi di mora molto consistenti. Ed ecco dunque tornare l’anatocismo bancario che credevamo morto.



L’articolo 3, terzo comma, del Decreto Ministeriale Applicativo sancisce inoltre che «nei rapporti di conto è assicurata la stessa periodicità, comunque non inferiore a un anno, nel conteggio degli interessi creditori e debitori. Gli interessi sono conteggiati al 31 dicembre di ciascun anno e, comunque, al termine del rapporto per cui sono dovuti; per i contratti stipulati nel corso dell’anno, il conteggio è effettuato il 31 dicembre corrente o di conto di pagamento».

In estrema sintesi, cosa cambia per i clienti degli istituti? Al 31 dicembre di ogni anno verranno conteggiati gli interessi passivi maturati su un prestito o un mutuo (questo anche per i contratti iniziati in corso d’anno). A quel punto, il debitore avrà di fronte a sé due alternative. O s’impegnerà a corrispondere quegli interessi entro 60 giorni, oppure ne autorizzerà l’addebito sul proprio conto corrente. In questo secondo caso gli interessi si aggiungeranno al capitale e scatterà appunto l’anatocismo: a partire dal primo marzo successivo (ovvero alla scadenza del termine massimo di 60 giorni), cominceranno a maturare gli interessi sugli interessi.

lunedì 10 ottobre 2016

SDL CENTROSTUDI CONVEGNO PER LA LEGALITÀ A L'AQUILA

Mercoledì 12 ottobre dalle ore 10 alle ore 13,00 si svolgerà presso l’auditorium del Parco – Viale delle Medaglie d’Oro, 67 il “convegno per la legalità‘’ organizzato da SDL Centrostudi con il patrocinio del Comune dell’Aquila.

I Temi che verranno trattati sono: Debito pubblico e signoraggio; La legalità Bancaria; Come difendersi; Strumenti per migliorare il rapporto Banca Impresa.

Nel Corso del Convegno ci sarà la presentazione del libro, da parte dell’Autore, Angiolo Pellegrini, “Noi gli Uomini di Falcone, la guerra che ci impedirono di vincere”.

Angiolo Pellegrini, Generale dell’Arma dei Carabinieri, è stato comandante della sezione antimafia di Palermo dal 1981 al 1985. Come uomo di fiducia del pool, ha portato a compimento le più importanti indagini nei confronti di Cosa Nostra.

Al convegno parteciperanno: Padre Quirino Salomone, Frate francescano ex rettore della basilica di Collemaggio a L’Aquila; Avv.to Biagio Riccio, Avvocato civilista – Patrocinante in Cassazione; Dott. Pietro Calabrò, Presidente SDL Centrostudi S.p.A – ex Magistrato.

Il dott. Calabrò, sempre in prima linea nella difesa dei cittadini e delle famiglie, è celebre per avere ottenuto la prima sentenza italiana contro l’anatocismo bancario che dopo circa 40 anni di sentenze negative della Corte di Cassazione, contribuì in modo determinante a invertire detta tendenza e a sanzionare come illegittimo il comportamento delle banche.



SDL Centrostudi spa è una società specializzata nell’analisi delle problematiche attinenti i rapporti con il sistema finanziario e bancario, nonché con i soggetti deputati al recupero di imposte e tasse.

Il fine perseguito è, in primis, quello di ripristinare la trasparenza nei predetti rapporti, spesso viziati da anomalie quali, ad esempio, l’anatocismo e l’usura.

L’intento di SDL Centrostudi è quello di informare gli interessati dei pregiudizi a tale titolo sofferti, offrendo loro una tutela spesso sconosciuta alla parte contrattuale più debole.

SDL Centrostudi studia l’interazione tra le proposte di strumenti bancari o finanziari, le norme vigenti in materia e la conseguente evoluzione giurisprudenziale, al fine di limitare l’asimmetria informativa che contraddistingue, non di rado, i rapporti tra banca e cliente, proponendo conseguentemente un piano d’intervento stragiudiziale e giudiziale volto a garantire l’accertamento delle violazioni e l’affermazione dei diritti negati.
SDL Centrostudi ha approfondito rilevanti altre tematiche, quali quelle della ristrutturazione del debito delle imprese, del sovraindebitamento, dell’esdebitazione e di ogni aspetto del contenzioso tributario, offrendo sostanziali e concrete soluzioni a tutti i soggetti coinvolti da simili problematiche.

lunedì 4 luglio 2016

DECRETO BANCHE: L'INIQUITÀ ELEVATA A LEGGE

A seguito della recente conversione  definitiva in legge del decreto Banca (n.59/2016) l il nostro avvocato Biagio Riccio, per Interessicomunijournal, ha scritto un articolo, richiamando le tematiche della Rivoluzione francese, in modo particolare dell'estate del 1789, quando vi fu la presa della Bastiglia ed il varo della Dichiarazione dei diritti dell'uomo.

Avv. Biagio Riccio
Avv. Biagio Riccio
Si è soffermato soprattutto sul ruolo del Terzo Stato, comparandolo a quello degli attuali debitori senza tutela giuridica e sottoposti ad un probabile massacro sociale.

Come il Terzo Stato non era nulla e voleva diventar Nazione, allo stesso modo i debitori di oggi sono alla mercè dei poteri forti, senza che nessuna forza politica soppesi le conseguenze nefaste di leggi, nelle quali, gravemente, non è previsto neppure il controllo del Giudice, come quella dell'art.2 del decreto che viola il patto commissorio.

Il link all'articolo dell'Avv Biagio Ricco, molto interessante e ricco di spunti, da condividere.

giovedì 30 giugno 2016

DISASTRO ANNUNCIATO PER 1 MILIONE E MEZZO DI FAMIGLIE E PICCOLE / MEDIE IMPRESE

È stato approvato dalla Camera dei Deputati il Decreto Banche (n.59/2016) che legittima il patto commissorio, il cui effetto devastante sarà quello che molte imprese, quando sottoscriveranno i contratti con le banche, già hanno consapevolezza che potranno perdere gli immobili conferiti in garanzia.

In un'aula sorda e grigia (ricordando il regime della menzogna, il Fascismo, come ebbe a ritenerlo Piero Calamandrei), l'iniqua legge è PASSATA SILENTE.

http://webtv.camera.it/archivio?id=9699&position=0

L'avvocato Biagio Riccio, che ha scritto l'emendamento sostenuto dal gruppo di Pippo Civati, ha tenuto una conferenza proprio alla Camera dei Deputati , denunciando l'usura reale che tale normativa contiene.

Condividiamo con lui e la sua associazione Favor Debitoris la battaglia che sarà intrapresa nei Tribunali di Italia per sottoporre al vaglio di costituzionalità l'infame norma.

HAI DUBBI SULLA CORRETTEZZA DELLA TUA BANCA?

Se ne è parlato al convegno organizzato da SDL Centrostudi 
Riportiamo l'articolo di Maria Napolitano su  sansalvo.net 

Un convegno sui delicati rapporti tra consumatori e banche e tra imprese e banche. L’evento è stato patrocinato dal comune di San Salvo e organizzato da SDL CentroStudi ( una società specializzata nell’analisi delle problematiche attinenti i rapporti con il sistema finanziario e bancario, nonché con i soggetti deputati al recupero di imposte e tasse), Mcm (Mediazione di Vasto e San Salvo) e dall’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo.
Il giornalista corrispondente Ansa Pino Cavuoti ha moderato i lavori. Il presidente del Consiglio comunale, Eugenio Spadano ha portato i saluti dell’amministrazione comunale.

sdl centrostudi

Ad aprire i lavori è toccato a Stefano Pallotta, presidente dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo che ha sottolineato l’importanza di una corretta informazione in generale e nello specifico in materie economiche. Per esigenze fisiologiche i “giornalisti di provincia” si devono occupare di tutto e non sempre hanno le competenze tecniche in determinate materie o per lo meno le hanno in alcune e in altre no. Nelle redazioni centrali le informazioni sono curate da professionisti specializzati. Il caso Parmalat è stato uno dei cattivi esempi di giornalisti economici “accondiscendenti”che non hanno informato adeguatamente sulle condizioni della società.

Sono intervenuti i professionisti del settore Luca Rotondo, Francesco Verini, Franco Mancini, Galileo Equizi, Giuseppe Fallica e Fabio Fabrizio, Ercole d'Ercole e Alessia Cordigliola.
I rapporti tra consumatori, imprese e banche spesso sono dei rapporti conflittuali e non sempre corretti. Questa conflittualità è andata crescendo con la crisi economica del periodo che ha condotto a un aumento esponenziale dei contenziosi bancari in tribunale. Privati e imprese non sono sempre in grado di restituire i prestiti finanziari. Dall’altro canto, le banche non sempre rispettano la normativa vigente in materia finanziaria. 

Sono all’ordine del giorno bancari che, nonostante il divieto legislativo, applicano tassi usurai, praticano l’anatocismo (ossia interessi già maturati e non pagati che vanno ad aumentare il capitale e come tali siano producono interessi a loro volta), mancano di trasparenza sulle reali condizioni praticate, addebitano arbitrariamente spese non dovute o non conformi alla legge e/o al Testo Unico Bancario.  

Per assurdo in queste circostanze il cliente diventa un debitore insolvente quando da un’analisi approfondita risulta che ha diritto a dei rimborsi da parte della banca.
In ipotesi dubbie conviene sempre far analizzare il proprio estratto bancario a degli specialisti. Il Centro studi Sdl offre il questo servizio in maniera del tutto gratuito.

Nonostante una normativa abbastanza puntuale “i meandri delle banche sono infiniti”e l’applicazione concreta della stessa si perde nelle lungaggini delle prassi giurisprudenziali. Il legislatore, con il decreto legislativo del 4 marzo 2010 n. 28 (decorrenza marzo 2011), ha reso obbligatorio nelle materie commerciali il ricorso all’istituto della mediazione che dovrebbe avere il compito di evitare di adire alle autorità giudiziarie. Tuttavia le banche spesso sono poco propense a questo nuovo istituto.

mercoledì 22 giugno 2016

Il patto commissorio nel decreto banche: possibili emendamenti (a cura dell’avv. Biagio Riccio)

L’articolo è uscito su La Prima Pagina (il “quotidiano italiano”), portale di informazione di: attualità, politica, cronaca, cultura.
A margine dell’approvazione alla Camera dei Deputati del decreto legge numero 59/2016 – battezzato dalla stampa specialistica come Decreto Banche, l’avvocato Biagio Riccio ha scritto alcune note, che saranno oggetto di un possibile emendamento che, in queste frenetiche ore, sarà presentato. La nota si riferisce esclusivamente all’istituto di nuovo conio, quello che attiene al  Finanziamento alle imprese garantito dal trasferimento di bene immobile sospensivamente condizionato ( articolo 2 del detto decreto).

Secondo l’autore le banche non hanno rispettato il divieto del patto commissorio, ex art.2744 sancito dal codice civile, nè l’art. 644 del codice penale.
La norma infatti, così strutturata, legittima iniquamente l’usura reale ai danni dei poveri debitori.

Nello scritto che è stato pubblicato sul sito SDL Centrostudi SpA, società in difesa del correntista contro gli illeciti bancari, viene illustrata anche la modalità dell’emendamento, per riformare l’ingiusta norma,che di sicuro sarà oggetto del vaglio di costituzionalità.

1-Breve illustrazione dell’art. 2 concernente il Finanziamento alle imprese garantito da trasferimento di bene immobile sospensivamente condizionato.
Ai fini della nostra indagine nel complesso articolato del decreto, ci preoccupiamo di esaminare il solo articolo 2, concernente il finanzia
mento alle imprese garantito da trasferimento di bene immobile sospensivamente condizionato.
È forte il sospetto che il tentativo del legislatore di rispettare il divieto del patto commissorio ex art. 2744 c.c non sia riuscito, anzi si potrà ritenere che viene solo rafforzato il potere delle banche e si legittima l’usura reale, si concreta proprio quello che la norma vuole evitare. [continua]

Per leggere l’intero documento, un clic qui 
Per scaricare il file un clic qui 

martedì 7 giugno 2016

SDL CENTROSTUDI PRESENTA INFOGRAFICA SULLE ANOMALIE BANCARIE

Fondazione SDL (per l’educazione finanziaria delle imprese e per gli studi aziendali) in quattro anni di intensa attività, ha diffuso alcuni dati statistici ottenuti dall’analisi di più di 170.000 rapporti bancari e finanziari. SDL Centrostudi ha preparato questa infografica per evidenziare il fenomeno.

Si tratta di 46.887 conti correnti in capo a 14.000 imprese, per un complesso di 125.000 unità di occupati. Le fenomenologie studiate riguardano l’usura oggettiva, l’usura soggettiva e l’anatocismo nei valori dei trimestri. Secondo lo studio emerge un fenomeno “imponente e devastante” sottolineano gli autori.

Il “99%” dei conti correnti presentano anomalie, il 71 % presenta usura (tassi di interesse superiori alla soglia di usura), ogni 100 euro pagati alla banca per “commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate alla erogazione del credito” un’alta percentuale non era dovuta sul campione l’84% delle aziende sono ancora attive e possono salvarsi dalla crisi.

venerdì 27 maggio 2016

PERIZIA SDL CENTROSTUDI SOSPENDE UN PIGNORAMENTO IMMOBILIARE: ILLECITA LA SOMMA DEGLI INTERESSI

Con l’importantissimo provvedimento del 13.5.2016 ottenuto su perizie SDL Centrostudi dallo Studio Legale Riccio-Griffo & Partners nella persona dell’Avv. Serena Verzeletti, anche il Tribunale di Macerata, in composizione collegiale, ha sospeso il pignoramento incombente sull’abitazione dei clienti, per rilevata sommatoria contrattualizzata degli interessi posta in essere dalla banca nella convenzione di mutuo.



Nel corpo dell’ordinanza dei Magistrati si legge infatti de “la previsione negoziale di cumulo degli interessi dovuti a diverso titolo (“ogni somma dovuta per qualsiasi titolo in dipendenza del presente contratto, rimasta non pagata, produrrà di pieno diritto, dal giorno della scadenza, gli interessi di mora a carico del mutuatario e a favore della banca, interessi non suscettibile di capitalizzazione periodica”).

In altre e più semplici parole, anche il collegio di Macerata converge pienamente con la tesi da tempo patrocinata da SDL Centrostudi, dallo Studio Riccio-Griffo ed in generale dai legali SDL, secondo la quale: se gli interessi di mora e corrispettivi scontano nature giuridiche diverse (risarcitori i primi e remunerativi i secondi) e pertanto non sono ‘sommabili’ fra loro, allora tale cumulo deve essere precluso anche alla Banca, la quale, nel contratto (e/o nel precetto) non potrà prevedere che il gli interessi di mora si applichino sulla rata complessivamente intesa e non sulla sola quota capitale di questa.

Nel caso in cui questo dovesse avvenire, infatti, il TEG effettivamente subìto dal mutuatario in caso di ritardato pagamento anche di una sola rata, quasi certamente travalicherà il Tasso Soglia Usura previsto dalla legge e sarà comunque esponenzialmente maggiore (solitamente circa il doppio) di quello evincibile dalla lettura in buona fede del contratto.

Il provvedimento in commento – già destinato a divenire una nuova pietra miliare nel ‘bollente’ ed attuale dibattito scientifico in materia fra dottrina e giurisprudenza – contribuisce con grande onestà intellettuale ad alzare il velo su pratiche subdole, altamente lesive dei diritti dei contraenti deboli e per troppo tempo passate inosservate; e, nel caso di specie, ha fatto sì che un altro risparmiatore non fosse ‘scacciato’ ingiustamente della sua abitazione.




lunedì 9 maggio 2016

GDF PERQUISISCE BANCA ETRURIA: INDIVIDUATO AUTORE DELLA VENDITA OBBLIGAZIONI SUBORDINATE?

La Guardia di finanza è entrata negli uffici della sede centrale di Banca Etruria



Sarebbe stato individuato il documento che dimostrerebbe l’ordine partito dall’”alto” nella vendita delle obbligazioni subordinate, per cui la procura aretina ha aperto un’inchiesta per truffa. La Gdf di Arezzo sta perquisendo gli uffici di due funzionari, che avrebbero preso ordini da due direttori generali. I quali, sembrerebbe dalla ricostruzione, avrebbero a loro volta preso ordine dai vertici della banca, durante il cda guidato da Giuseppe Fornasari, con Luca Bronchi direttore generale.

Le obbligazioni subordinate vendute, secondo l'accusa, a molti clienti ignari dei rischi, furono emesse in due tranche nel 2013, per un ammontare di 120 milioni circa. Sono circa 12mila i clienti che hanno perduto i loro risparmi investiti in bond dell'istituto.

La Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio è ora in liquidazione coatta amministrativa.

La notizia su IL SOLE 24 ORE 

lunedì 11 aprile 2016

REPORT: LE BANCHE, IL BAIL-IN E LE ANOMALIE

Le banche popolari sono le banche del territorio con migliaia di clienti che ricevono finanziamenti, ma che sottoscrivono anche azioni e obbligazioni perché si fidano dei dirigenti e degli impiegati che conoscono da anni. 



Quando Banca Marche, CariChieti, CariFerrara e Banca Etruria vanno in crisi, si applica il bail-in, che per legge obbliga migliaia di azionisti e obbligazionisti a intervenire per salvarle e così alla fine perdono tutto. 

Ma come si è arrivati a questo? Banca Etruria è la più nota alle cronache perché il vicepresidente era il papà della ministra Maria Elena Boschi, e oggi è indagato per concorso in bancarotta fraudolenta. 

Dalle indagini emergono, con le responsabilità, anche liquidazioni milionarie per i manager e crediti concessi ai membri del cda senza le dovute garanzie. 

Nei guai sono finite anche le popolari venete, Veneto Banca e Bpvi, dove avevano gonfiato il prezzo delle azioni, che alla fine del 2014 valevano 62 euro e oggi 6 euro e 30. 

Quando il valore ha cominciato a crollare quasi nessun azionista ha potuto vendere. Tra coloro che ci sono riusciti anche Bruno Vespa che, intervistato, ci spiega come ha fatto. 

Dalle inchieste della magistratura emerge anche che la popolare, per gonfiare il capitale, finanziava l’acquisto di azioni per milioni di euro garantendo solo a pochi selezionati soci, con lettere segrete, il riacquisto. Gianni Zonin, grande produttore di vini ed ex dominus della popolare, oggi indagato per bancarotta, ha trasferito il suo patrimonio a moglie e figli. 

martedì 5 aprile 2016

PANAMA PAPERS: SVELATI I PARADISI FISCALI DEI POTENTI DEL MONDO

Una grande giro di denaro trasferito in paradisi fiscali da studi legali internazionali e banche. È questo l'oggetto dell'inchiesta denominata Panama Papers. Politici, funzionari, criminali e personaggi del calcio e dello sport, italiano e mondiale sono coinvolti nell'inchiesta. 



E nelle carte analizzate da l'Espresso ricorrono anche i nomi delle banche Ubi e Unicredit

«Mossack Fonseca non risulta essere un consulente fiscale della capogruppo» è stata invece la replica del portavoce diUnicredit. I file segreti raccontano una storia più articolata. La banca milanese in effetti ha avuto relazioni d'affari con lo studio panamense per la gestione di circa 80 società offshore. Per esempio la Baracaldo inc. e la Overshoot inc. entrambe di Panama, oppure la Nemo partners Ltd, registrata alle Isole Vergini britanniche. Nel 2010 però Unicredit prende le distanze.

I documenti sono stati diffusi dalle testate legate all'Icij (International consortium of investigative journalists) e da Wikileaks. Le scelte fatte sarebbero del tutto legali se si dichiarano al Fisco italiano capitali e redditi accumulati. È anche vero, però, che queste società talvolta sono usate per frodare l’erario o per nascondere e riciclare denaro sporco.


SI MUOVE L'AGENZIA DELLE ENTRATE - Per ora non c'è ancora nessuna richiesta di verifica da parte dell'Agenzia delle Entrate sull'Inter, ma il Fisco italiano si sta muovendo e chiederà i dati italiani relativi allo scandalo Panama Papers. "L'agenzia sta valutando come ottenere i documenti" riportano agenzie di stampa provenienti dal Fisco.

sabato 19 marzo 2016

CONFERMATA LA CONDANNA A UNA BANCA: DOVRÀ RESTITUIRE IL MALTOLTO


Importante e significativo provvedimento ottenuto dal prof. Avv. Michele Rondinelli: la Corte d’Appello di Milano conferma la CONDANNA (già pronunciata in I° grado) contro una BANCA. 

La Banca dovrà RESTITUIRE somme illegittimamente addebitate e – contestualmente – ha rigettato ciascuno dei motivi d’appello addotti dal medesimo istituto di credito, in quanto considerati infondati e carenti di ragionevoli probabilità di accoglimento.




Fonte e approfondimenti: SDL Centrostudi 

lunedì 7 marzo 2016

LA PROCURA DI MILANO E LA CENTRALE RISCHI: CORAGGIOSA POSIZIONE DI FRANCESCO GRECO

Il procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco, che guida il Dipartimento che si occupa del contrasto alla Criminalità finanziaria, in un'intervista pubblicata sul Corriere della sera ha dichiarato fra le altre cose che: "Fra i sistemi di controllo indiretto va segnalata la centrale rischi, quella che informa le banche se si possono fidare di un cliente". 

"È necessario riflettere - ha continuato il procuratore - se prevedere sanzioni per chi dolosamente immette dati non corretti".

Abbiamo presentato un disegno di legge alla Camera dei deputati in proposito, per sanzionare le banche che sbagliano.


Speriamo che la peste si fermi. In proposito pubblico, con voce narrante, un mio vecchio articolo scritto sul tema (L'impunità delle banche al cospetto della peste economica - Angelo Santoro Biagio Riccio su Avanti OnLine) 

venerdì 4 marzo 2016

BRUNELLO CUCINELLI UMILIA LE BANCHE: "FATE SESSO SOLO SE L'AVETE DURO"

Brunello Cucinelli ha scelto una metafora decisamente colorita per spiegare, a un convention di banchieri, come si dovrebbero concedere prestiti…
La notizia è stata diffusa oggi dai principali media nazionali, come ad esempio LA STAMPA



L’imprenditore, fondatore della maison specializzata in cachemire, stava parlando all’ultima convention dei direttori del Monte dei Paschi di Siena quando ha ricordato del giorno in cui si è trovato a chiedere un prestito in una banca svizzera. Si è sentito rispondere che avrebbe avuto il prestito solo se avesse avuto il 25 per cento di patrimonio netto rispetto al fatturato.

A quel punto Cucinelli si è rivolto alla traduttrice, pregandola di riportare fedelmente le sue parole ai suoi interlocutori: “E’ facile scopare con il cazzo duro, prova a scopare con il cazzo moscio”. Frase che ha scatenato l’uditorio della convention di Montepaschi e anche il web visto che il video è stato visto migliaia di volte. Non pervenuta invece la reazione del direttore della banca svizzera.


La platea ha apprezzato. Per Cucinelli sono partiti gli applausi. E, a pensarci bene, pur nella "bassezza" della forma, il messaggio era quello giusto. Colpiva al centro il problema attuale degli istituti di credito.


martedì 23 febbraio 2016

CONTRATTO USURARIO? SDL CENTROSTUDI BLOCCA LE PROCEDURE ESECUTIVE

Mirabile ed illuminato provvedimento (Scarica il Documento ) della Procura della Repubblica del Tribunale di Tivoli in materia Bank Stop.

Così come evidenziato dalle reiterate sospensioni delle esecuzioni ottenute su tutto il territorio nazionale da SDL Centrostudi e dall’avv. prof. Piero Lorusso, il Prefetto ricevuta la richiesta di elargizione compila l’elenco delle procedure esecutive in corso a carico del richiedente e informa senza ritardo il Procuratore della Repubblica competente che trasmette il provvedimento al giudice dell’esecuzione entro sette giorni dalla comunicazione del Prefetto.

Pertanto il P.M. non il potere di esprimere un mero parere ma di emettere il provvedimento di sospensione, così come confermato dalla Consulta.

Dunque esiste un’interferenza col processo civile: al giudice dell’esecuzione non è dato altro da fare che prendere atto del provvedimento del P.M. che deve provvedere a trasmetterlo direttamente al Giudice dell’esecuzione e non già al Presidente del Tribunale.

La sospensione non opera solo nell’ambito delle procedure esecutive conseguenza del fatto usurario ma in relazione a tutti i processi e nei confronti di tutte le posizioni creditorie vantate contro quel debitore.

Risulta pertanto confermata la bontà della scelta di attivare il procedimento penale in modo da ottenere la sospensione dei termini delle procedure esecutive ed il giusto risarcimento dei danni subiti e subendi.

Avv. Prof. Piero Lorusso


giovedì 11 febbraio 2016

Grande risultato di SDL Centrostudi al Tribunale di Roma – CTU su Mutuo in Bonis

Con immensa soddisfazione, dopo mesi di duro lavoro, abbiamo ottenuto un grande risultato. 



Il Tribunale di Roma IX Sez., che si occupa esclusivamente del contenzioso bancario relativo ai mutui, ha finalmente accolto la nostra richiesta di CTU su un mutuo in bonis, con ciò controvertendo un orientamento che appariva purtroppo consolidato. L’ordinanza allegata attesta la correttezza delle tesi da noi sostenute laddove statuisce espressamente che: 

- il CTU è chiamato a verificare il superamento del tasso soglia “considerando tutti i costi correlati alla concessione del credito”; 

- il CTU, nell’ipotesi di superamento del tasso soglia, è chiamato ad escludere qualsiasi interesse. Tale provvedimento consente di rispondere con i fatti a tutti coloro che osteggiano se non addirittura dileggiano le tesi peritali e giuridiche fondate su quella che volgarmente viene definita “sommatoria dei tassi” e sulla gratuità del contratto ex art. 1815 cc. 

Avv. Giuseppe de Simone.



martedì 19 gennaio 2016

TASSI USURARI, CONDANNATA LA BANCA


Due avvocati che collaborano con SDL Centrostudi SpA hanno ottenuto una condanna avverso l’istituto di credito coinvolto per l’applicazione di interessi usurari ab origine. Il giudice ha riconosciuto la legittimità della sommatoria dei tassi, perché così era contrattualmente pattuito nel rapporto di mutuo stipulato dai clienti.

Scarica l'articolo su “L’Adige”

Il giudice riconosce che la sommatoria tra interessi corrispettivi e di mora, come prevedeva il contratto sottoscritto tra le parti, superava la soglia di legge. Nominato un consulente per stabilire quanto deve essere restituito ai risparmiatori. Il giudizio va "controcorrente" aprendo un primo varco giuridico ai risparmiatori.


Per approfondire l'argomento: 

SDL CENTROSTUDI: UN VADEMECUM PER DIFENDERSI DALLE BANCHE





lunedì 4 gennaio 2016

PERIZIA SDL CENTROSTUDI SALVA SPA DA DECRETO INGIUNTIVO DI 800.000 EURO

Altro successo di SDL Centrostudi sul fronte delle Banche.

Sdl Centrostudi


La società E. s.p.a. ha proposto opposizione attraverso l’avv. prof. Piero Lorusso avverso il decreto ingiuntivo ottenuto nei suoi confronti dalla Banca per il recupero della complessiva somma di euro 800.000,00, quale saldo debitorio dei c/c nn., fondandola sulla perizia di SDL da cui sono emerse sia usura sia anatocismo.


A fondamento della spiegata impugnativa l’opponente ha dedotto la risalenza al 1966 dei due contratti di conto corrente posti dalla banca alIa base della propria pretesa monitoria, oggetto nel corso del tempo, oltre di rinnovate numerazioni, di svariate irregolarità ai suoi danni, quali la capitalizzazione trimestrale degli interessi passivi a fronte di una differente frequenza di capitalizzazione trimestrale degli interessi attivi; l’applicazione di interessi passivi al tasso ultralegale e di commissioni di massimo scoperto pure a fronte di una mancata originaria pattuizione in forma scritta; la postergazione delle valute ne pagamento degli assegni presentati per l’incasso.

A fronte di tale difesa, la Banca ha chiesto la provvisoria esecuzione del decreto opposto, facendo rilevare in particolare come i rapporti contrattuali siano stati regolati sin dall’origine in forma scritta, come da contratti versati agli atti del procedimento monitorio.

Orbene, in forza del disposto dell’art. 648 c.p.c., la provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo opposto può essere concessa ove l’opposizione non sia fondata su prova scritta o di pronta soluzione.

In particolare, per prova scritta deve intendersi qualsiasi documento idoneo a provare. ex artt. 2699 ss. c.c., il fondamento delle eccezioni del debitore ingiunto (convenuto sostanziale) e, conseguentemente, l’infondatezza della pretesa creditoria del ricorrente in monitorio (attore sostanziale).

E’ evidente, tuttavia, che preliminare ai fini della concessione della provvisoria esecuzione è la delibazione sia pure in via sommaria, dell’esistenza della stessa pretesa creditoria, sulla base degli ordinari canoni probatori: infatti, l’opposizione a decreto ingiuntivo dà vita ad un giudizio a cognizione piena, assoggettata alle normali regole di riparto degli oneri probatori. II creditore che ha agito per l’adempimento, conseguentemente, deve provare la fonte (legale o negoziale) del suo diritto e il relativo termine di scadenza e può limitarsi alia mera allegazione della circostanza dell’inadempimento della controparte, mentre il debitore è gravato dell’onere della prova del fatto estintivo dell’altrui pretesa, costituito dall’avvenuto adempimento (cosi Cass., Sez. Un., 30 ottobre 2001 n. 13533).

Nel caso di specie, benché l’attore in senso sostanziale abbia versato in atti il titolo negoziale della propria pretesa (ossia i contratti sottoscritti, in cui risulta regolamentato il tasso di interesse passivo e pattuita una commissione di massimo scoperto, appare assistita da verosimile fondatezza, almeno a livello di delibazione sommaria, la censura dell’opponente afferente alla nullità della clausola negoziale che configura usura, anatocismo e una capitalizzazione trimestrale degli interessi passivi a fronte di una frequenza annuale di capitalizzazione degli interessi attivi. Ciò porta ad ipotizzare la necessità di rideterminare il credito della Banca nei confronti del correntista, almeno in relazione al periodo antecedente l’entrata in vigore della delibera CICR del 9 febbraio 2000, che ha reso legittima la prassi della capitalizzazione trimestrale degli interessi passivi se accompagnata da una pari frequenza di capitalizzazione degli interessi attivi; e, peraltro, alla luce delle indicazioni fornite dalla Suprema Corte, appare verosimile ritenere che tale rideterminazione dovrà avere luogo espungendo, in relazione al periodo in oggetto, qualsiasi forma di capitalizzazione degli interessi debitori (cfr. Cass., Sez. Un., 2 dicembre 2010, n. 24418).

Va denegata, pertanto, la provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo opposto, in attesa del necessario approfondimento istruttorio sulla validità -in tutte le loro clausole – dei contratti azionati in via monitoria da BP e sull’esatto ammontare del credito vantato da parte opposta.

Avv. Prof. Piero Lorusso



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domenica 3 gennaio 2016

L'USURA BANCARIA E L'ANATOCISMO NEI CONTI CORRENTI DELLE PICCOLE IMPRESE

In questa interessante tesi di laurea vengono riportati articoli di interesse riguardanti casi di usura bancaria e di uso improprio dell'anatocismo 

L'usura è una pratica che nella storia è stata considerata lecita o illecita a seconda del diverso quadro politico-economico prevalente nei vari momenti storici e del diverso sistema normativo vigente. 

Durante l'ottocento l'usura non era punita. Infatti, nel Codice Zanardelli non era neanche prevista; in più l'ideologia liberale prevalente al tempo abbracciava il principio di non intervento dello Stato nei rapporti contrattuali proprio per assicurare la libera iniziativa delle parti.

Negli anni Venti, vi fu una netta svolta dell'orientamento legislativo con la costituzione del Codice Rocco, nel quale fu contemplato nuovamente il reato di usura. 

Oggi il reato d'usura è ancora annoverano nel codice penale vigente: esso è regolato dall'art 644 del codice penale. Tale articolo è stato modificato con la legge n. 108 del 7 marzo 1996, che inasprì le pene e disciplinò diritti e tutele delle vittime di usura. Tramite questa legge, venne anche regolata l'azione degli istituti bancari: fino a quel momento chi avesse voluto accedere al credito, avrebbe dovuto accettare le condizioni delle banche che potevano rivelarsi usurarie. 

Nell'ambito del reato d'usura, assume particolare rilievo il problema dell'usura bancaria. La legge del 7 marzo 1996 disciplinò anche l'azione degli istituti bancari, i quali, da quel momento in poi, dovettero applicare dei tassi inferiori a un limite, detto tasso soglia, determinato dalla Banca d'Italia tramite una media dei tassi medi comunicati dalle varie banche. 
Una pratica connessa all'usura bancaria, ma non considerata usuraria, è l'anatocismo, vale a dire la capitalizzazione composta degli interessi: oltre al capitale prestato, anche gli interessi possono produrre a loro volta interessi. 

Nel primo capitolo della tesi viene trattato l'argomento dell'usura bancaria. Al suo interno sono esposte: le leggi contro il rato d'usura e la loro evoluzione; le modalità di calcolo dei tassi soglia e varie questioni a riguardo, tra cui l'inserimento o meno nella commissione di massimo scoperto; le possibili soluzioni per la prevenzione dell'usura.

Nel secondo capitolo descrive la pratica dell'anatocismo. Inizialmente è esposta l'evoluzione della normativa riguardante tale pratica, per poi passare alle varie tematiche che hanno coinvolto la giurisprudenza

Nel terzo capitolo sono riportati alcuni articoli di giornale riguardanti casi di usura bancaria e di uso improprio dell'anatocismo. E per finire un case history aziendale. 

sabato 2 gennaio 2016

UN VADEMECUM PER DIFENDERSI DALLE BANCHE

Le banche sono un'importante istituzione per il nostro Paese e nessuno intende demolire o demonizzare questa importante risorsa. Tuttavia accade a volte che il rapporto con il cliente (generalmente un piccolo imprenditore, una impresa) diventi illecito.  Ultimamente questi illeciti sono cresciuti mettendo a rischio l’esistenza di molte imprese italiane e di conseguenza decine di migliaia di posti di lavoro.



Alla crisi, cui il nostro Paese sta assistendo negli ultimi anni, si aggiunge un comportamento a volte scorretto da parte degli istituti di credito che anziché aiutare le aziende, anziché sedersi a tavolino e trovare delle soluzioni chiedono alle aziende di "rientrare" dai fidi bancari, oppure negano gli affidamenti.