martedì 5 aprile 2016

PANAMA PAPERS: SVELATI I PARADISI FISCALI DEI POTENTI DEL MONDO

Una grande giro di denaro trasferito in paradisi fiscali da studi legali internazionali e banche. È questo l'oggetto dell'inchiesta denominata Panama Papers. Politici, funzionari, criminali e personaggi del calcio e dello sport, italiano e mondiale sono coinvolti nell'inchiesta. 



E nelle carte analizzate da l'Espresso ricorrono anche i nomi delle banche Ubi e Unicredit

«Mossack Fonseca non risulta essere un consulente fiscale della capogruppo» è stata invece la replica del portavoce diUnicredit. I file segreti raccontano una storia più articolata. La banca milanese in effetti ha avuto relazioni d'affari con lo studio panamense per la gestione di circa 80 società offshore. Per esempio la Baracaldo inc. e la Overshoot inc. entrambe di Panama, oppure la Nemo partners Ltd, registrata alle Isole Vergini britanniche. Nel 2010 però Unicredit prende le distanze.

I documenti sono stati diffusi dalle testate legate all'Icij (International consortium of investigative journalists) e da Wikileaks. Le scelte fatte sarebbero del tutto legali se si dichiarano al Fisco italiano capitali e redditi accumulati. È anche vero, però, che queste società talvolta sono usate per frodare l’erario o per nascondere e riciclare denaro sporco.


SI MUOVE L'AGENZIA DELLE ENTRATE - Per ora non c'è ancora nessuna richiesta di verifica da parte dell'Agenzia delle Entrate sull'Inter, ma il Fisco italiano si sta muovendo e chiederà i dati italiani relativi allo scandalo Panama Papers. "L'agenzia sta valutando come ottenere i documenti" riportano agenzie di stampa provenienti dal Fisco.

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