lunedì 5 febbraio 2018

MPS: IL SISTEMA BANCARIO DOPO LA TEMPESTA

Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia dei governi Renzi e Gentiloni, nonché candidato con il Pd a Siena e Torino, memore del fatto che siamo in piena campagna elettorale, ha parlato delle scelte compiute durante la crisi bancaria. Secondo il ministro il governo ha agito in modo corretto sulle banche, tutelando i risparmiatori e i lavoratori e spendendo, per i salvataggi, speso meno di tutti gli altri Paesi europei. Ciò consente all’Italia di non essere sotto attacco degli speculatori, ma all’interno delle dinamiche normali dei mercati finanziari. 


Il sistema bancario, dopo la tempesta, è diventato più solido, come dimostra anche il caso MPS. La banca è stata rimessa in condizione di operare in sicurezza, e darà il suo contributo all'economia italiana, senza aver penalizzato i risparmiatori. È bene ricordare che gli aiuti di Stato che hanno salvato MPS sono equivalenti a 5,4 miliardi di euro e sono servito per la ricapitalizzazione precauzionale del Monte dei Paschi di Siena sulla base dell’accordo di massima sul piano di ristrutturazione della banca raggiunto nel giugno 2017 dalla commissaria Vestager e dal ministro dell'economia Pier Carlo Padoan. Il contributo richiesto ad azionisti e obbligazionisti subordinati è stato di 4,3 miliardi. Secondo quanto concordato da Ue e Stato Italiano, chi ha pagato di più sono stati gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati. I piccoli risparmiatori che avevano comprato obbligazioni subordinate sono stati compensati, a patto che siano stati oggetto di «vendita fraudolenta» perché non adeguatamente informati dei rischi. La compensazione è avvenuta tramite la conversione delle obbligazioni in azioni, riacquistate dalla banca e pagate «con strumenti finanziari più sicuri». 

Il piano industriale 2017-2021 del Monte dei Paschi di Siena contestuale al risanamento, è bene ricordarlo, prevede "una revisione del dimensionamento di tutte le strutture organizzative del gruppo" che porterà a una riduzione di circa 5.500 unità entro il 2021 (di cui 4.800 uscite attraverso l'attivazione del Fondo di solidarietà, 450 uscite legate alla cessione/chiusura di attività, 750 uscite derivanti da turnover fisiologico) e la chiusura di 600 filiali su 2000: un taglio del 30%. L'utile netto di Mps al 2021 sarà superiore a 1,2 miliardi di euro, con un Roe pari al 10,7%.