giovedì 11 gennaio 2018

BANCHE USA: ANNUNCIATO TRACOLLO. SARA PEGGIORE DI QUELLO ITALIANO?

l taglio delle tasse alle aziende e ai grandi gruppi finanziari è davvero così vantaggioso come previsto dal Congresso USA? Il taglio delle tasse dal 35% al 21% farà sicuramente aumentare i margini di guadagno, gli investimenti e i dividendi agli azionisti, ma solo a lungo termine, quindi non immediatamente. Sul breve termine le aziende passeranno un periodo molto movimentato e travagliato, dato che sarà necessario inserire a bilancio i costi per gli adeguamenti delle aliquote e altre voci straordinarie prodotte per il passaggio alla tassazione più bassa sul reddito societario, o per il rientro dei capitali.


Gli investitori e i trader a Wall Street si aspettano una spinta a lungo termine nei profitti , mentre invece gli executive delle grandi banche si preparano ad accantonare in bilancio delle poste di maggiori costi multi miliardari che influenzeranno pesantemente sui risultati previsti per il quarto trimestre del 2017.

Le prime valutazioni sono infatti tutte negative. Citigroup potrebbe registrare una perdita trimestrale superiore ai 15 miliardi di dollari. Goldman Sachs potrebbe egualmente riportare un rosso nel trimestre di circa tre miliardi di dollari. Bank of America, che renderà noti i risultati dell’ultimo trimestre mercoledì 17, potrebbe rivelare un crollo del 50% dei profitti.

Sicuramente sarà un trimestre pessimo, ma molti analisti ritengono che le «big bank» beneficeranno di maggiori utili nel futuro prossimo. La stessa Bank of America che nei prossimi giorni conterà i danni e si leccherà le ferite, nel 2019 potrebbe avere un aumento del fatturato di 4,5 miliardi di dollari, il 19% in più rispetto a ora, grazie solo agli effetti dei tagli fiscali voluti da Trump. 

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